martedì 17 novembre 2009

Mi guardo allo specchio e mi accorgo che l'unico modo per smettere di pensare che ho fallito ancora è vivermi il fallimento. Il timore di accogliere gli errori mi spinge inevitabilmente a commetterne di nuovi, e a chiudere gli occhi davanti agli specchi.
Si parla di madri, e dell'importanza del rapporto che il bambino instaura con la figura d'appartenenza. Fra le righe trovo risposte, mi guardo intorno e cerco di capire se non sono la sola.
Scaccio i temporali dalla testa liberando raffiche di vento che non sembrano smuovere nemmeno la nuvola più leggera. Faccio tutto il possibile, mi vesto di buoni propositi, mi affaccio alla strada giusta ma poi mi blocco. Piano, senza fretta, compio i miei passi all'indietro, senza paura perché la strada sbagliata la conosco fintroppo bene.
Invidia, sufficienza, ammirazione, abbandono, dovere, conflitto, paura, condivisione.

Soffoco.

4 commenti:

Batchiara ha detto...

Forse dovresti trovare una guida. Qualcuno che quel percorso l'ha già intrapreso, dai cui errori imparare qualcosa.

chioda ha detto...

Di guide ne ho. Sto imparando.

Anonimo ha detto...

ma perchè stai così? dove sei finita?

chioda ha detto...

eh? machisi

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